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Sono ormai
molti anni che la gioielleria sfrutta le perle coltivate anziché le perle che
si possono trovare direttamente in natura, una scelta dettata dalla presenza
sempre meno intensa delle perle nei nostri mari e dal loro prezzo eccessivo.
Dopotutto infatti le perle coltivate hanno la stessa bellezza di quelle
naturali, perle che spesso risultano anche più curate da un punto di vista estetico
e più adatte quindi a quella che è la domanda odierna. Il campo delle perle
coltivate è inoltre in continuo movimento, sono infatti disponibili nuovi
sviluppi e nuovi metodi di realizzazione delle perle, nuove tecniche e
tecnologie.
Le perle in
acqua dolce
Fino alla prima metà degli anni ´90 i maggiori coltivatori di
perle erano i giapponesi, giapponesi che coltivavano le perle in acqua salata.
Arrivarono poi i cinesi con una grande innovazione, la coltivazione delle perle
in acqua dolce. I cinesi utilizzarono l´Hiryopsis Cumingii, un mollusco che
riusciva anche in ambienti lacustri a dare vita a perle meravigliose, perle
queste senza nucleo che avevano un´ottima sfericità. Inizialmente non si
credeva che questo genere di coltivazione potesse avere successo, ma il tempo
ha dimostrato esattamente in contrario.
Le tecniche di
nucleazione
Con il passare degli anni infatti la coltivazione in acqua dolce
non solo si è diffusa in modo sempre più capillare, ma è migliorata
notevolmente portando a progressi davvero eccezionali. Con il passare del tempo
sono infatti nate delle tecniche di nucleazione di questi molluschi, in pratica
è diventato possibile dare vita a perle d´acqua dolce con nucleo. Le nuove
tecniche si basano sulla produzione delle perle marine Akoya, le più famose e
più preziose perle. Questa produzione è stata adatta al mollusco di acqua dolce
affinché potessero nascere quindi delle perle con nucleo. Le nuove tecniche
hanno permesso ovviamente di ottenere delle perle in possesso di forme migliori
rispetto al passato, perle finalmente sferiche e con dimensioni adatte alle
richieste del mercato. Finalmente quindi le perle di questa tipologia possono
raggiungere anche i 12 mm di diametro senza alcuna difficoltà. Non solo,
finalmente è stato possibile infatti anche ottenere varie sfumature di colore.
La perla Kasumi
La perla Kasumi è di origine giapponese in realtà, una perla coltivata in
acqua dolce e rinucleata che sfruttava un mollusco diverso da quello di cui vi
abbiamo parlato in precedenza, l’Hyriopsis Schlegelii. Erano ormai 30 anni che
non si sentiva più parlare di questa perla, una perla che oggi vede un
rinnovato interesse invece visto che la Cina è riuscita a produrla nuovamente e
a prezzi molto più bassi rispetto al passato. Più regolari, dalla forma più
tondeggiante, più grandi, queste sono perle che sicuramente riscuoteranno un
immenso successo sul mercato.
Non ci resta che attendere per scoprire se le nuove perle rinucleate riscuoteranno successo oppure no, noi siamo sicuri che sarà così, siamo sicuri che nessuno si lascerà sfuggire l´occasione di possedere delle perle del tutto simili a quelle naturali a prezzi però davvero accessibili.